Alle radici del sole… le affascinanti origini della paella

La paella, con il suo riso dorato, i profumi avvolgenti e la ricchezza di ingredienti, è un’icona della cucina spagnola, un piatto che evoca convivialità e festa. Ma quali sono le sue vere origini? Da dove nasce questa delizia che oggi conosciamo e apprezziamo in tutto il mondo? Intraprendiamo un viaggio a ritroso nel tempo per scoprire la storia affascinante di questo piatto simbolo della Spagna.

“La paella è molto più di un piatto di riso; è un’esperienza, un momento di condivisione e un assaggio della cultura valenciana.” – (Citazione attribuita a un anonimo valenciano)

Le radici della paella affondano nella regione di Valencia, sulla costa orientale della Spagna. Le risaie, introdotte dagli Arabi durante la loro dominazione, prosperarono in questa fertile zona paludosa, diventando un elemento fondamentale dell’agricoltura locale. È proprio qui, tra il XV e il XVI secolo, che si fa risalire la nascita dei primi antenati della paella.

Inizialmente, la paella era un piatto umile, legato alla vita rurale e contadina. Gli ingredienti principali erano quelli facilmente reperibili nell’ambiente circostante: riso, verdure fresche dell’orto (come fagiolini, pomodori e peperoni), carne di coniglio e pollo, e a volte lumache di terra. La cottura avveniva all’aperto, su un fuoco di legna, utilizzando un tegame largo e poco profondo con due manici, chiamato in valenciano “paella” (che significa “padella”).

Il nome del piatto, quindi, deriva direttamente dal recipiente in cui veniva tradizionalmente preparato. Questa cottura all’aperto conferiva al riso un sapore affumicato unico e creava un’atmosfera di festa e condivisione.

Con il passare del tempo, la paella si evolse, arricchendosi di nuovi ingredienti a seconda della disponibilità e delle tradizioni locali. Nelle zone costiere, ad esempio, si aggiunsero i frutti di mare, dando origine alla paella di pesce o “paella marinera”.

Foto di una Paella fatta in casa seguendo la ricetta passo a passo di GourmetDaniela.com

La “vera” paella valenciana, secondo la tradizione più rigorosa, rimane quella con carne di pollo e coniglio, fagiolini (bajoqueta), fagioli bianchi larghi (garrofó) e, a volte, lumache. L’uso dello zafferano, che conferisce al riso il suo caratteristico colore giallo e un aroma inconfondibile, divenne presto un elemento essenziale.

Diverse leggende e aneddoti circondano l’origine della paella. Una di queste narra che i servi dei re moreschi, utilizzando gli avanzi dei banchetti reali, creassero questo piatto saporito con il riso. Un’altra storia, più romantica, suggerisce che un pescatore preparò un ricco piatto di riso e frutti di mare per conquistare il cuore della sua amata, chiamandolo “paella” (per lei).

Indipendentemente dalla sua precisa origine, la paella ha attraversato i secoli, mantenendo il suo spirito conviviale e la sua forte identità regionale. Dalle umili tavole dei contadini valenciani, è diventata un simbolo della gastronomia spagnola, conquistando palati in tutto il mondo.

Conclusioni:

La paella è un piatto con radici profonde nella storia e nella cultura valenciana. Nata come cibo semplice e rurale, si è evoluta nel tempo, mantenendo però il suo spirito di convivialità e la sua stretta connessione con il territorio. Conoscere le sue origini ci permette di apprezzare ancora di più la ricchezza e l’autenticità di questo simbolo della cucina spagnola.

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